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sabato 9 aprile 2016

PERSONAGGI DELLA STORIA | Harriet Beecher-Stowe

Lo so che è sabato e volete solo starvene tranquilli per i fatti vostri, al massimo leggendo cose piacevoli ma non troppo impegnative. E ammetto che avete ragione ma volevo farvi conoscere più da vicino una grande donna e scrittrice, che ha cambiato il corso della storia con un semplice romanzo. Sto parlando dell'autrice de La Capanna dello Zio Tom, quindi di Harriet Beecher-Stowe. La conoscete? Spero che tra le vostre letture compaia quella dello zio Tom se no non vi potete dire lettori!!!




LA VITA

Poco conosciuta oggi ma molto apprezzata ieri, Harriet Beecher-Stowe viene tuttora ricordata per la sua grande umanità e per la straordinaria tenacia (fuori dal comune per una donna del XIX), che l’accompagneranno durante la sua lotta contro l’abolizione della schiavitù dei neri d’America. 

Harriet nacque il 14 giugno del 1811, a Litcfield nel Connecticut, da una famiglia di convinti calvinisti il cui capo famiglia, il reverendo Lyman Beecher (che diventò nel tempo un famoso teologo), allevò la numerosa progenie in un contesto intriso di lodevoli sentimenti religiosi tra cui quello dell’eguaglianza di tutti i popoli come presupposto primario.
La madre Roxana morì di consunzione nel 1816, lasciando al marito ben sei figli da accudire. Dopo parecchi mesi dalla morte della moglie, Lyman realizzò di aver bisogno di una donna per prendersi cura di questi.
Nonostante la grave perdita, Harriet trovò nella giovane matrigna una benevola e amorevole sostituta della madre che seppe ridar felicità alla famiglia Beecher.

A scuola emerse tra le compagne per le spiccate qualità letterarie che possedeva. A soli dodici anni ottenne un riconoscimento pubblico per aver scritto una relazione su un tema di grande precocità intellettuale "Si possono ricavare dalla natura le prove dell'immortalità dell'anima?"

Notando le capacità della sorella minore, Catharine inserì Harriet nella scuola femminile da lei aperta ad Hartford, nel Connecticut, nella quale venivano insegnate materie non tradizionalmente fatte studiare alle donne: latino, matematica, filosofia e teologia incoraggiarono oltremodo il talento scrittorio della giovane Harriet.

Casa dei Beecher in Cincinnati
Nel 1832 si trasferì con la famiglia a Cincinnati, nell’Ohio, dove il padre ottenne il ruolo di presidente del Lane Theological Seminary. Qui la giovane scrittrice prese parte al Semi-Colon Club conoscendo altri scrittori di talento come Caroline Lee Hentz, Salman Portland Chase, Emily Blackwell e per il quale realizzò le prime esperienze giornalistiche.

In questo periodo conobbe Calvin Ellis Stowe, insegnante di letteratura biblica col quale si sposò nel gennaio del 1836. Harriet stimava il marito in quanto uomo colto e di nobili ideali anti-schiavisti ma fu più che altro un matrimonio indispensabile per sopperire ai preoccupanti problemi economici della famiglia Beecher.
I primi anni di matrimonio furono tuttavia tormentati ed estenuanti a causa di povertà e malattie che colpirono la famiglia Stowe: nell'estate del 1849, uno dei figli della coppia morì di colera a soli diciotto mesi. Questo sventurato periodo di vita, fu l’epilogo di una fase sì tortuosa per Harriet, la quale prese maggior forza dalle sue sofferenze di madre e sollecitata da alcuni editori, amici di famiglia, cominciò a scrivere svariate novelle che ebbero un’apprezzabile accoglienza. Riuscì così a raggiungere una modesta fama letteraria accrescendo le esigue rendite familiari.
Nel 1850 Calvin fu designato per ricoprire la cattedra di teologia nel Maine apportando così un ulteriore miglioramento nel contesto finanziario degli Stowe.

Ma il 1850 fu, però, una data di grande importanza per Harriet e la famiglia: il Congresso degli Stati Uniti approvò la Fugitive Slave Law, un provvedimento col quale si obbligavano i cittadini statunitensi a denunciare e restituire gli schiavi fuggiti e a non dar loro aiuto. Tale atto sarebbe stato premiato con un compenso in denaro. Harriet capì fino a che punto questa crudele pratica si era spinta e decise di schierarsi apertamente a favore dell’abolizionismo.
Fu questo lo scenario dal quale prese vita il suo più celebre romanzo “La capanna dello zio Tom”.



LA CAPANNA DELLO ZIO TOM

Inizialmente pubblicato a puntate sulla rivista abolizionista “National Era”, il successo
fu talmente notevole che Harriet ricevette parecchie offerte da editori che desideravano pubblicare la storia in forma di volume. La scelta cadde infine su un editore di Boston John P. Jewet, che le garantì il 10% del ricavato.

La capanna dello zio Tom ebbe un successo inaspettato per l’autrice che poco tempo dopo la pubblicazione del libro comprese quanto il suo nome era diventato famoso anche oltre l’Atlantico: Asia ed Europa osannavano il romanzo che in poche settimane fu tradotto in più di venti lingue, inoltre, all'insaputa della Stowe, venne tratto dal romanzo una rappresentazione teatrale.

Non c’è da meravigliarsi se nel sud degli Stati Uniti il libro ottenne totalmente giudizi negativi, ma ciò era inevitabile poiché il romanzo istigava alla protesta contro tutta la struttura organizzativa dei paesi schiavisti.
Ispirata dalla vera storia di Josiah Henson scritta da sé in The Josiah Hanson, Formerly a Slave, Now a Inhabitant of Canada, as Narrated by Himself (1849), Harriet narrò le vicende dello zio Tom, uno schiavo dotato di un gran cuore che non rinunciò mai a seguire la via indicatagli da Dio nonostante le tante sventure. Il racconto porta sulla scena anche le vicissitudini di vari personaggi che ruotano attorno allo zio Tom, schiavi e schiavisti, e sul loro rapporto con la morale cristiana e con la schiavitù.



LA PICCOLA SIGNORA CHE FECE 
SCOPPIARE UNA GRANDE GUERRA

Solo otto anni dopo la pubblicazione de La capanna dello zio Tom, tutte le imperfezioni della società sudista americana vennero a galla e degenerarono nella nota guerra civile tra gli stati del Nord e quelli del Sud, ovvero tra gli abolizionisti e gli schiavisti, o come pensava Harriet, tra Bene e Male. Al termine del conflitto, il futuro presidente Abraham Lincoln volle conoscere la ormai famosa scrittrice e la accolse con queste esatte parole "So you're the little woman who wrote the book that made this great war!" (Così siete voi la piccola donna che scrisse il libro che condusse a questa grande guerra!).

Ad un ritmo incalzante, Harriet Beecher-Stowe fu autrice di numerose opere di carattere letterario, sociale e religioso: si ricordano tra queste i romanzi Dred: una storia della grande palude desolata (1856), La corte del pastore (1859), Agnes of Sorrento (1862), L'emancipazione dello zio Sam (1863), Gente d'altri tempi (1869) e Gente di Poganuc (1878). Tra gli altri suoi scritti, presentano un certo interesse i racconti contro la schiavitù come il saggio In difesa di Lady Byron (1878) e i volumi dedicati a famosi personaggi femminili, Eroine bibliche (1878) e Le nostre donne celebri (1886).

Harriet Beecher-Stowe non fu solo una convinta sostenitrice dei diritti degli uomini ma anche di quelli degli animali, infatti, vegetariana fin da giovane, usò la sua abilità letteraria per sensibilizzare la collettività ad una maggiore umanità verso di essi.

Morì a Hartford l'1 luglio 1896 all'età di 85 anni.




Riferimenti bibliografici:
1. Storica, rivista di National Geographic
2. Wikipedia, <https://it.wikipedia.org/wiki/Harriet_Beecher_Stowe>.



6 commenti:

  1. Ciao Nik, ho trovato il tuo post molto interessante, perchè non conoscevo l'autrice e non ho letto nemmeno il romanzo. Se ti interessa ti ho nominato qui: http://langolodiariel.blogspot.it/2016/04/tag-25-fatti-libreschi-su-di-me.html

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    1. Non immagini quanto mi hai fatto felice con questa nomina Ariel:):):)Il solo pensare di dover scrivere 25 fatti che riguardano la mia storia con i libri mi fa sorridere come una scema!

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  2. Davvero molto interessante. Lessi il romanzo ai tempi delle medie, mi pare, è bello scoprire qualcosa in più :)

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    1. Ciao Viola, sono contenta che ti sia piaciuta questa biografia. A me interessa molto conoscere le persone che stanno dietro grandi eventi e ho voluto creare una rubrica apposita per questa sezione! è un po' impegnativa, ma se poi piace a chi legge allora sono soddisfatta!
      Proprio ieri ho visitato il tuo blog e l'ho trovato tanto semplice quanto incisivo nei post che scrivi. Quindi grazie per esserti fatta scoprire!!^_^

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  3. Adoro questo post!!!
    Non conoscevo questa autrice, nè sapevo avesse scritto lei "la capanna dello zio Tom".
    Una donna stupenda, la cui storia merita di essere ricordata!!
    Sei stata davvero dolce a riportare la sua vita! :D

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    1. Grazie mille Erin...è bello scrivere per persone come te che apprezzano questo genere di storie! Spero di trovare altre personalità interessanti per la prossima volta!!^_^

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