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venerdì 24 giugno 2016

Angolo poesia #23



Ma siamo già di nuovo qui a parlare di poesia??
Mi è passata in un batter d'occhio questa settimana e non so perchè!
Mi sono accorta che la maggior parte delle poesie che vi segnalo, e che quindi mi colpiscono, sono tutte alquanto moderne e internazionali. Non ho mai neanche lontanamente pensato di leggere componimenti di Saba, Montale, D'Annunzio o altri autori così, e credo di sapere anche il motivo: mi ricordano troppo la scuola! Però non mi sembra giusto non prenderli mai in considerazione, quindi quando ho letto il nome di Ungaretti mi è venuta in mente una sua poesia, che a suo tempo aveva fatto una piccola breccia nel mio cervellino. Rileggendola oggi, mi ha di nuovo dato lo stesso sconvolgimento emotivo della prima volta. È molto breve ma ha una forza davvero prorompente, secondo me.


Veglia 
di Giuseppe Ungaretti

Un’intera nottata

buttato vicino
a un compagno
massacrato
con la sua bocca
digrignata
volta al plenilunio
con la congestione
delle sue mani
penetrata
nel mio silenzio
ho scritto
lettere piene d’amore


Non sono mai stato

tanto
attaccato alla vita



2 commenti:

  1. Cara Nik, questa poesia mi ricorda tantissimo la scuola perchè l'ho dovuta leggere e rileggere sino ad impararla a memoria... o almeno è quello che avrebbe voluto l'insegnante, perchè memorizzare le poesie non è mai stato il mio forte!
    Sto divangando troppo!! :)
    Ungaratti ha scritto dei versi molto intensi, che solo chi ha vissuto la Grande Guerra può capire!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Anche io a scuola non sopportavo né le poesie né tanto meno memorizzarle. Però Ungaretti mi ha lasciato un buon ricordo!

      Elimina

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