/* -->
Visualizzazione post con etichetta Quattro Foglie. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Quattro Foglie. Mostra tutti i post

mercoledì 8 gennaio 2020

Recensione | La vita bugiarda degli adulti di Elena Ferrante



Ho finito di leggere La vita bugiarda degli adulti in pochi giorni, divorandolo. L'ho divorato perché andavo alla ricerca dell'autrice e della storia de L'amica geniale, che ho amato all'inverosimile. Leggevo, ricercando l'Elena Ferrante di qualche anno fa, con delle aspettative che non ammettevano repliche. Che sbaglio colossale! 

Elena Ferrante è una certezza per chi ha letto e amato i suoi libri precedenti. I suoi romanzi parlano di vita vera, di persone comuni e di storie che, seppur descrittive e lineari, sono straordinarie. La vita bugiarda degli adulti ricalca lo stesso modello de L'amica geniale, ma...


Una ragazzina profondamente delusa dagli adulti


La protagonista è Giovanna, figlia di una Napoli borghese e intellettuale. Vive nell'agiatezza e all'ombra di un padre saccente e sicuro di sè, che un giorno la paragona alla sua odiata sorella Vittoria, una donna miserabile e cattiva che Giovanna non ha mai visto. Da quel momento la vita della ragazzina e della sua famiglia comincia ad andare in declino. 
Giovanna cresce, si lega a persone della Napoli più torbida e meno elegante, perde l'aura della bambina colta e beneducata, comincia a indagare non solo la sua vita ma quella degli adulti intorno a lei, adulti che mentono, che criticano e giudicano gli altri, ma sotto sotto fanno peggio.

mercoledì 30 ottobre 2019

Review Party | Un tè alla ciliegia di Jane Rose Caruso


Buongiorno readers!
Come ben vedete dal banner questo è un Review Party di un libro edito dalla Literary Romance. Il libro in questione fa parte di una serie di libri, tutti zuccherosi e colorati come quello che vi recensirò oggi. Fino a pochi giorni fa non conoscevo assolutamente l'esistenza di questa serie, eppure la grafica non passa certo inosservata! Comunque, la scoperta è stata fin dalle prime pagine una vera sorpresa, quindi grazie alla casa editrice e all'autrice.




Titolo: Un tè alla ciliegia
Serie: #3.5 Miss Garnette Catharine Book cooking
Autrice: Jane Rose Caruso
Casa editrice: Literary Romance
Pubblicato il 10/09/2019
Genere: Romance storico/Novella
Pagine: 70
Letto in formato ebook





Trama

L’estate sta arrivando e porta con sé due eclatanti notizie: la prima riguarda Miss Book, la seconda i giovani Mary e Albert. Entrambi gli eventi però, sono osteggiati da una serie di sventure: maiali che si ammalano improvvisamente, bottoni che svaniscono nel nulla, un mulino che smette di colpo di produrre farina e una lettera che spezza il cuore della bella Prudence.
Beltory ha ancora bisogno dell’ingegno e delle magiche ricette di Miss Book!

lunedì 28 ottobre 2019

Recensione | Il sesso inutile di Oriana Fallaci



Il nome di Oriana Fallaci evoca in me grande rispetto e l'immagine di una donna forte, molto forte, che ne ha viste e fatte tante. Una donna che ha vissuto in un altro tempo, dove lavorare, viaggiare da sola, trattare con uomini potenti e scrivere le proprie opinioni a crudo, non era scontato come lo è oggi. Eppure si tratta solo della metà dell'altro secolo, ma Oriana è diventata una sorta di mito, qui e anche oltreoceano, un modello da seguire, uno spirito-guida a cui guardano nuove e vecchie generazioni di donne che vorrebbero dire la loro così come faceva lei, in modo spietato, senza peli sulla lingua, senza aver paura di alzare un po' troppo la voce.


Titolo: Il sesso inutile
Autrice: Oriana Fallaci
Editore: Rizzoli (BUR)
Anno di pubblicazione: 1961
Genere: Saggio-Inchiesta
Pagine: 219
Letto in formato Ebook




L'ho scelto perché...

Ragionavo quindi sul prossimo libro che avrei letto (un momento ricco di turbamento e di esaltazione ogni volta) e cercavo di capire quali sensazioni mi crescessero in quella parte del corpo che comanda questo genere di scelta, il cuore (sembra un'immagine puramente poetica, invece è proprio da lì che arrivano gli input per scegliere cosa leggere). Optare per un libro della Fallaci è sicuramente dovuto al fatto che volevo qualcosa di impegnato e impegnativo, che mi desse delle conoscenze in più e che mi facesse ragionare sulla società di oggi. 

lunedì 9 settembre 2019

Recensione | Volevo solo essere te di Ariel



Lungi da me pensare di abbandonare il blog! Non lo pensavo e non pensatelo! Ma ho deciso di non prendermela a male se sarò ancora meno costante di prima. Era da parecchi giorni però che pensavo al mio ritorno qui con qualche recensione e non ho potuto aspettare oltre per parlarvi di una gran scoperta emergente, l'autrice e blogger Ariel di L'angolo di Ariel. Poco tempo fa aveva dato notizia di essere arrivata finalista al concorso ILMIOLIBRO2018 col suo ultimo romanzo, Volevo solo essere te. Bè, dopo aver letto la trama ed avermi incuriosita non poco, ho deciso di leggerlo. E bè, dopo averlo letto e averci riflettuto su qualche giorno, ho deciso che questo libro dev'essere fatto conoscere!!




Titolo Volevo solo essere te
Autrice Ariel
Pubblicato da Self-publisher
Il 17 luglio 2019
Genere Thriller
Letto in Ebook









*** COSA HO LETTO...

Fingere di essere qualcuno è un modo che tutti, almeno una volta nella vita, abbiamo adottato per stare meglio con noi stessi, per evadere da una realtà scomoda, o per prendere le sembianze di un'altra persona, a nostro giudizio, migliore. Comportarsi così non è certo un'azione condannabile in sé, ma cosa succede se per colpa di alcune coincidenze, rischiamo di mandare in galera colei a cui volevamo tanto assomigliare?

Poche pagine servono per capire che Giada soffre di un grave senso di inferiorità nei confronti di sua sorella Ambra, che è sempre stata la più bella, la più brava, più intelligente, la più intraprendente, la più infaticabile...
Difficile competere con una tale forza della natura. Per questo Giada si è arresa all'evidenza di essere l'eterna seconda, anche in amore visto che il suo fidanzato ha deciso di sposare Ambra e non lei. Ma quando incontra Angelo, decide che non ne può più di mettersi da parte e stare solo a guardare. Capisce che per avere una qualche possibilità con quel ragazzo incontrato dal nulla deve smettere di essere se stessa e diventare sua sorella. Solo così potrà ottenere qualcosa per sé.

Ma la situazione sfugge al suo controllo. Angelo viene assassinatop prima del loro appuntamento e le accuse ricadono tutte sulla ragazza che da tempo intratteneva una corrispondenza con la vittima: la dolce, bella, intelligente, perfetta Ambra.
Solo Giada sa che sua sorella non c'entra nulla, ma dire la verità può costarle davvero caro. 
Contro ogni possibilità di successo, comincia a indagare sulla morte del ragazzo e sulla vita delle persone intorno a lui, scoprendo verità scomode, segreti di famiglia inconfessabili e personalità a lungo rimaste nell'ombra.

〰〰〰〰〰〰

***COSA NE PENSO SINCERAMENTE...

Quando ho deciso di intraprendere questa lettura non sapevo bene cosa aspettarmi. Sapevo che era la creazione di una giovane autrice self, di una blogger che seguo da anni e a cui sono anche affezionata, le cui potenzialità avevo già cominciato a scoprire con un altro romanzo, poi lasciato stupidamente a metà (giuro che lo riprenderò!!). 

Volevo solo essere te è un thriller caratterizzato da ottima suspence e da una trama davvero ben congeniata. Cominciando a leggerlo, mai si potrebbe pensare a cosa ci condurrà l'autrice. E anche una volta superata la metà del libro, non c'è indizio o un particolare sfuggito che possa far trapelare il vero colpevole.
"Oh cavolo" è quello che ho esclamato alla fine, presa com'ero dallo stupore e dalla sincera ammirazione per Ariel, che ha saputo davvero colpirmi. 

Che poi la vera sorpresa è sempre e solo una quando si ha a che fare con un autore emergente: ma davvero hai saputo creare un romanzo simile?! E perché sei ancora "emergente" scusa?!
Pensiamo che i libri belli siano quelli nelle librerie, quelli che ce l'hanno fatta! Che "essere emergente" o "self-publisher" sia una sorta di condanna sociale all'eterno oblio amazoniano e niente più. Invece le librerie o le classifiche che tutti amiamo spulciare potrebbero tranquillamente essere il degno trampolino di lancio per un libro come questo. Certo, qualche limatura qua e là ci sta, non si nasce con indosso un vestito perfettamente su misura, per quello esistono i sarti. Nel caso di un libro, ci sono gli editor che tanto bene adattano un testo al gusto di una determinata fascia di lettori, e nel caso di Volevo solo essere te, dopo una rapida sistemata al testo, lo vedrei bene a guardarci dallo scaffale di una libreria (meglio se indipendente) o dalla newsletter mensile di Ibs, per cui vado matta :)

Detto questo, vi invito alla lettura del nuovo romanzo di Ariel se: vi piacciono le storie che sanno stuzzicare il vostro interesse fino alla fine, se siete stufi di essere sempre consigliati dalle classifiche e volete ogni tanto usare la vostra testa, se semplicemente volete poi tornare qui per darmi ragione su quello che ho scritto 😄

Complimenti Ariel💜






lunedì 22 luglio 2019

Recensione| Breve storia amorosa dei vasi comunicanti di Davide Mosca



Nonostante il tempo per curare il mio blog sia sempre meno, per la lettura il tempo lo trovo sempre! Anzi, ho ritagliato uno spazio davvero bellissimo per questa mia passione di vita: una volta al mese partecipo ad un interessantissimo gruppo di lettura in una libreria indipendente della mia città! Fantastico, appassionante, coinvolgente... un'esperienza che è necessario fare una volta nella vita se si amano i libri. 
In questo gruppo sto conoscendo diverse "personagge" (tutte donne), ognuna con una propria storia, tirata in ballo ad ogni occasione propizia (in tema con il libro in lettura), tutte cariche di sano cinismo, consigli di vita, battutacce sul mondo maschile, ma anche con una folle passione per i libri! 
Fino ad ora avevo conosciuto persone di questo tipo solo qui nella nostra piccola e ben riparata blogosfera. Ma ora, frequentare persone REALI che non fanno altro che comprare libri, parlare di libri, sfogliare libri, cercare libri, volere libri... bé è un sogno divenuto realtà. 
L'età delle partecipanti al gruppo di lettura è abbastanza vario, ma spiccano per sfrontatezza le 50-60enni, per equilibrio e assennatezza le 40enni (la libraia fa parte di questo gruppo) e le 30enni (come me), che siamo più simili a una cornice che a un vero e proprio dipinto, per il riserbo e l'inibizione allo scambio di opinioni... in pratica, ascoltiamo soltanto!

La lettura di giugno è stata "Breve storia amorosa dei vasi comunicanti" di Davide Mosca, un libro che a me è piaciuto molto ma che, sinceramente, non avrei neanche lontanamente intravisto se non mi fosse stato consigliato dalla libraia. Prima di tutto perché ha un titolo inoffensivo (a noi piacciono i titoli aggressivi ormai), poi perché il nome dell'autore non dice nulla (anche se avevo un omonimo alle superiori), la copertina è, sì carina, ma non spicca particolarmente per colori e soggetti, la trama è interessante ma c'è sempre un libro più interessante da scegliere da qualche altra parte. Però leggendolo ho scoperto un piccolo capolavoro!




Titolo: Breve storia amorosa dei vasi comunicanti
Autore: Davide Mosca
Editore: Einaudi
Genere: Narrativa
Pagine: 208
Letto in formato cartaceo









***


Remo e Margherita sono giovani e smarriti, imprigionati entrambi in un corpo inospitale: lui soffre di bulimia, lei è anoressica. Almeno fino a quando non si imbattono l’uno nell’altra. E scoprono che insieme ci si può salvare.

Remo ha ventiquattro anni e l’ultimo trascorso è stato terribile. L’ha passato chiuso in casa, a mangiare senza sosta, ingrassando fino a superare i cento chili. Stanca della sua indolenza da fallito, la fidanzata l’ha pure lasciato. Una sera, in un bar che frequenta con dei vecchi amici, Remo conosce Margherita. Lei fa l’ultimo anno di liceo e di sera lavora nel ristorante di famiglia fino a tardi. È appassionata, curiosa, un po’ irascibile. Ed è bella, anche se pesa meno di quarantacinque chili. 

Quella sera cominciano a parlare e da allora non smettono piú. Passeggiano sulla spiaggia d’inverno, inseguono la luce abbagliante della riviera ligure, si aprono l’un l’altra. Pian piano si innamorano, senza mai dirselo, forse senza neppure rendersene conto. La notte di Capodanno salgono sulla bilancia per la prima volta. Lui pesa settanta, lei cinquanta. Che sia l’inizio o la fine della storia, non importa a nessuno dei due.

***

Questa è una storia vera. L'autore, un libraio ligure, ha davvero subito le metamorfosi scritte nel libro ed è riuscito a salvarsi grazie all'amore per una ragazza con altrettanti disordini alimentari.
Breve storia amorosa dei vasi comunicanti è un romanzo ordinario e lineare, senza colpi di scena né vicende estreme o intense emozioni. Però mi è piaciuto perchè è scritto bene con uno stile fluido, conciso e diretto, che non fa perdere tempo al lettore ma lo porta dritto al punto di arrivo.

I personaggi, Remo e Margherita, sono anch'essi persone normali anche se vivono il cibo in modo problematico e dannoso per se stessi. Nonostante agli occhi degli altri siano strani e complicati, ed essi stessi fanno fatica a comprendersi, tra di loro nasce subito un'affinità molto forte. Senza accorgersene si innamorano e cominciano un percorso di guarigione sia mentale che fisico.

Remo è un ragazzo pacato, riflessivo, che cerca sempre di fare del suo meglio per salvare la situazione, che capisce le persone che ha intorno e non vuole dar fastidio a nessuno con la sua mole esagerata e la sua goffaggine. Per questo si è chiuso in casa da solo, crede di non avere posto nel mondo adesso che è grasso.

Margherita è invece una ragazza nervosa, sempre in movimento eppure fissa nelle sue idee sul cibo e nel controllo spasmodico delle calorie che ingurgita giornalmente. Con una coca light il suo corpo è sazio, ma il suo cuore è evidentemente bisognoso di qualcuno che si prenda cura di lei perché non appena conosce Remo ne diventa un gracile ma determinato satellite, in grado di smuovere i diversi strati di grasso del ragazzo per giungere in modo silenzioso alla sua forza di volontà e alla sua coscienza. 

L'intento dell'autore è chiaro alla fine: non è una storia che vuole​ colpire nel segno, non vuole vincere il premio Strega e non vuole porre fine ai disturbi alimentari nel mondo. Davide Mosca sembra che abbia messo per iscritto la sua storia per potersela staccare un po' di dosso e guardarla dall'esterno, forse per giudicarla a distanza di anni dalle vicende narrate, oppure per averla sempre a portata di mano e rileggerla ogni tanto per ritrovare la forza interiore di quel periodo. 

Di certo io non lo so con sicurezza, però mi ha fatto piacere conoscere un pezzo di vita così particolare di due persone a me sconosciute, con le quali non ho nulla in comune se non l'amore per la vita. 

Questo libro credo di poterlo tranquillamente consigliare a coloro che sono in cerca di una lettura semplice, ma comunque in grado di stimolare qualche riflessione sulle persone affette da disturbi alimentari e sulla forza dell'amore, capace di scontrarsi con ogni più subdolo ostacolo insito in noi stessi e vincere!



lunedì 14 gennaio 2019

Recensione | La lettera d'amore di Lucinda Riley




Ho sempre sentito parlare di Lucinda Riley. I suoi libri sono dappertutto, ma non mi ero mai avvicinata a lei, non perché non mi attirasse ma perché la pensavo rimandabile e quindi non troppo stimolante.
Con i romance ho un rapporto altalenante in generale. Mi piacciono perché mi rilassano ma non li prendo in considerazione sempre, soprattutto quando voglio leggere qualcosa di più impegnativo. 
La Riley è venuta fuori dal nulla. La cover, il titolo e il nome dell'autrice mi hanno convinto del fatto che sì, avevo bisogno di tuffarmi in una storia romantica al massimo, che contenesse un mistero da risolvere, e che il passato facesse spesso capolino sul presente. 




La lettera d'amore
di Lucinda Riley
Prima pubblicazione: 7 luglio 2000
Pubblicato da Giunti
Il 12 giugno 2018
Genere: Romanzo rosa
Pagine: 403
Letto in formato ebook









La mia opinione

Ci sono segreti facili da smascherare e altri che restano sepolti per una vita intera. Come quello di Rose, l'anziana signora che Joanna, giovane reporter del Morning Mail, conosce durante la cerimonia di commemorazione del famoso attore Sir James Harrison. Pochi giorni dopo, Joanna riceve un plico contenente una vecchia lettera d'amore e un biglietto dalla grafia tremolante, ma è ormai troppo tardi per chiedere qualsiasi spiegazione: Rose è morta e la sua casa completamente svuotata, come se la donna non fosse mai esistita.

Quando anche l'appartamento di Joanna viene messo sottosopra, la giornalista capisce che ha tra le mani una storia scottante e la sua unica via d'uscita è scoprire la verità sui misteriosi amanti della lettera. Chi erano realmente? E perché è così importante che nessuno sappia di loro?

Seguire le vicende di Joanna, alla ricerca della misteriosa lettera d'amore, e degli altri personaggi, alla ricerca di se stessi, è stato davvero facile e avvincente. Joanna è una ragazza molto comune con cui è stato quasi immediato immedesimarsi. 

Zoe, la ricca e famosa ereditiera, legata a sua insaputa alla lettera, è anche lei un personaggio che mi è piaciuto molto. In generale, Lucinda Riley è sicuramente riuscita a colpirmi per la sua capacità di descrizione di persone e ambientazioni, per l'ottimo incastro tra i diversi personaggi e il continuo cambio di pov, nonchè per lo sviluppo di una trama ben articolata e complessa, che seduce fin dalla prima pagina.

Lo scioglimento del mistero ha un andamento secondo me perfetto, perché, grazie ai numerosi colpi di scena, è difficile per il lettore farsi l'idea giusta fino al finale. Tuttavia, 400 e più pagine sono un bel mattoncino e gli intrighi, i segreti e nuovi personaggi sono veramenta tanti e sempre più complessi. Difficile capire perchè la Riley ha deciso di mettere così tanta carne al fuoco. Potevano benissimo bastare 100 pagine in meno e il romanzo sarebbe stato un po' meno pesante.

Lo stile narrativo resta comunque sempre eccellente e ben congeniato, nonostante l'ingente volume di intrecci. Quello che ho più preferito è stato vedere come a poco a poco i diversi personaggi, inizialmente sconosciuti, venissero ben caratterizzati e tra di loro collegati.

Ma non tutto è stato impeccabile. Ho trovato che in certe situazioni la narrazione accellerava diventando un po' banale. Come ho scritto su instagram, mi è sembrato che certe righe fossero state scritte da un'altra persona. Questo non ha in nessun modo condizionato negativamente la lettura, ma comunque è un po' spiazzante ritrovarsi a pensare una cosa simile. 

Sono davvero contenta di aver letto e conosciuto la Riley. Questa sua storia non è stata per nulla scontata, e questo, a quanto ho capito, è il tratto distintivo dell'autrice. Il romanticismo, come nei migliori romance, non è mancato e, anzi, è stato interessante seguire le diverse vicende amorose delle due protagoniste femminili e fare il tifo per l'uno o per l'altro pretendente.

I personaggi, il ritmo serrato, gli intighi ben congeniati, fanno di questo romanzo una lettura da inserire nella propria wish list a tutti i costi. Sono sicura che chi ama questo genere non può perderselo.

Se conoscete Lucinda Riley, immagino siate d'accordo con me. Ma vorrei un consiglio adesso. Quale libro mi consigliate di quest'autrice, che possa stupirmi e piacermi come o più di questo? 
Kate Morton è ancora in vetta, ma la Riley mi ha davvero stupita! Avete un altro nome che possa eguagliare queste due bravissime autrici? 
Sono in periodo romance/mistery!! 😁


lunedì 8 ottobre 2018

Recensione Romance | La piccola casa dei ricordi perduti #1



Ci sono libri che sono un vero toccasana per l'anima. Magari perché arrivano al momento giusto o magari perché si ha solo bisogno di un po' di dolcezza e di qualche coccola librosa. La piccola casa dei ricordi perduti ha rappresentato proprio questo per me, un balsamo lenitivo che ha alleggerito e alleviato qualche dispiacere quotidiano.
Da tempo non mi beavo delle meravigliose atmosfere descritte in modo tanto nitido e della compagnia di personaggi ben raccontati e di carattere, che mi facevano sentire come se fossi proprio lì con loro. 
Questo libro è stata una rivelazione e la cosa bella è che non è finita la storia, perchè la serie continua con altri due volumi che ho tutta l'intenzione di leggere a breve.




Titolo: La piccola casa dei ricordi perduti
Autrice: Helen Pollard
Serie: La serie dei ricordi perduti #1
Editore: Newton Compton
Pubblicato a giugno 2017
Genere: Romanzo rosa/Serie
Pagine: 379
Letto in formato ebook








La mia opinione

Fantastico! Questa potrebbe essere la mini recensione di questo libro, ma posso comprendere come a voi non dica un tubo una singola parola, quindi andiamo per ordine.

Emmy Jamieson arriva a La Cour des Roses, una bella pensione 
nella campagna francese, con l’intenzione di trascorrere 
due settimane di relax in compagnia di Nathan, il suo fidanzato. 
Tra loro c’è qualche problema, ma Emmy è certa che questa vacanza risolverà tutto. Si sbaglia… Neanche il tempo di disfare le valigie e Nathan se l’è già svignata con Gloria, la moglie di Rupert, il proprietario della pensione. 
L’uomo è scioccato ed Emmy, sentendosi in parte responsabile 
dell’accaduto, si offre di aiutarlo a gestire la pensione. 
Emmy ha il cuore a pezzi, ma si trova all’improvviso in una dimensione nuova, circondata da tanti amici, e anche da qualche uomo interessante: 
Ryan, il provocante giardiniere, e Alain, il ragazzo che 
si occupa dell’amministrazione, irritante ma bellissimo. 
Mentre Emmy si riappropria del proprio tempo e del contatto con la natura comincia a sentirsi a casa. Ma sarebbe una follia lasciare amici, 
famiglia e tutto ciò per cui ha sempre lavorato… O no? 

lunedì 17 settembre 2018

Recensione | Una coppia quasi perfetta di Emily Eden

Rieccomi in carne e ossa su Gli Alberi, carissimi lettori!
Le vacanze sono ufficialmente finite quindi è ora di riprendere in mano la situazione e ridare al blog una sorta di regolarità di pubblicazione. Spero di riuscirci anche se è da un po' di tempo che lo dico. 
Oggi voglio proprio stupirvi con la recensione di un romanzo di quelli che piacciono a noi, lettrici patentate, che abbiamo nel nostro DNA l'amore incrollabile per le autrici inglesi del 18°-19° secolo: zia Jane, le sorelle Bronte, Emily Dickinson, Mary Ann Evans (alias George Eliot), ecc.
Bene, sono sicura che dopo aver leggiucchiato la trama e visto la copertina del libro che vi propongo sono sicura che inserirete nelle vostre lunghissime liste di lettura anche la meno nota EMILY EDEN! 
Come già vi avevo anticipato nel riassunto delle letture estive, la Eden fu contemporanea di Jane Austen ma in Italia è approdata solo da pochissimi anni e non si sa bene perché. Forse il motivo è che non ha scritto molti romanzi, ma comunque sia è stata comunque un'autrice di talento, forse di più della Austen, visto il maggior senso critico della società a lei contemporanea e delle più marcate conoscenze politiche. 



Titolo: Una coppia quasi perfetta
Autrice: Emily Eden
Traduttrice: Roberta Arrigoni
Editore: Elliot
Prima edizione: 1860
Edizione italiana: Agosto 2018
Genere: Narrativa inglese/Classico
Pagine: 245









Recensione

I vicini di casa della famiglia Beaufort, in particolare Mrs. Douglas, sentono che nell'aria c'è un vivacissimo cambiamento: la bella, dolce e graziosa Helen Beaufort si sposa. E non con uno qualunque, ma con niente popò di meno che con Lord Teviot, lo scapolo più ambito di tutta la regione, straordinariamente affascinante e terribilmente ricco! 

I peparativi in pompa magna, i numerosissimi importanti invitati e le immense proprietà che faranno da location al matrimonio, sono solo alcuni dei dettagli che fanno parlare l'intera città. Ma il particolare che a nessuno sfugge è: ma la dolce Helen è veramente innamorata del suo sposo? Sembra infatti che la ragazza cerchi in tutti i modi di sviarlo e quando è in sua presenza il suo pallore appare quasi mortale. Ma queste non sono che le puntigliose e alquanto cattive considerazioni dell'austera Mrs Douglas, invidiosa che le sue altrettanto amabili figlie non avranno un simile matrimonio. 

venerdì 6 aprile 2018

Recensione Classici | Storia di una capinera di Giovanni Verga



Storia di una capinera è stato un film che ha segnato la mia infanzia. Le madri (non tutte) ovviamente non pensano che alcune cose possano incidere sulla psiche dei propri figli più a fondo di tante altre cose ritenute più "importanti", o almeno non pensano che film e libri possano condizionarli. 
Ero rimasta molto impressionata dalla crudeltà con la quale una giovanissima ragazza del sud d'Italia venisse confinata contro la propria volontà in un convento, farsi monaca e abbandonare ogni sogno di amare ed essere amata, guandando la felicità altrui da dietro le sbarre della sua stanza. Alla fine la poveretta moriva d'amore. 
Dopo essere stato a lungo in wish list, finalmente ho letto questo libro, che anticipo, non è che sia un capolavoro secondo me, ma ha una storia davvero commovente, che sono stata contenta di leggere, nonostante l'autore non mi sia mai piaciuto.




Titolo: Storia di una capinera
Autore: Giovanni Verga
1° pubblicazione nel 1871
Editore: Fabbri
Pagine: 155
Genere: Narrativa italiana/Classici
Sottogenere: Romanzo epistolare
Letto in formato cartaceo
Dal 24-03 al 26-03-2018








Storia di una capinera può essere considerato come un modo di raccontare le repressioni e i tormenti delle donne che venivano, fin da piccole, rinchiuse in convento per questioni economiche, sociali e chissà che altro. L'800 pullula di racconti simili, uno fra tutti la monaca di Monza, perchè il problema era reale, ma sottaciuto da tutta una schiera di autorità del tempo. Verga, come molti altri letterati, cercarono allora di denunciare la monacazione forzata per sensibilizzare l'opinione pubblica.

Il libro è totalmente scritto in forma epistolare, un genere che io proprio non apprezzo, ma si tratta anche di un romanzo di due secoli fa e non è certo questo il metro di giudizio per valutare un classico. Inoltre, le lettere che leggiamo sono solo quelle di Maria, senza la possibilità di capire quali risposte riceva dalla sua corrispondente. Al centro di tutto c'è quindi la novizia e le sue tribolazioni morali e amorose.


TRAMA CON SPOILER

Il colera dilaga nella Catania della metà del XIX secolo. Maria, giovane monaca novizia, viene rimandata temporaneamente a casa dalla famiglia, con la quale si trasferisce nella villa di campagna per evitare di contrarre la malattia.
Qui, la povera monachella conosce una vita totalmente diversa da quella a cui era solita trascorrere nel convento. Libera di passeggiare, di osservare la natura, gli animali, il cielo senza alcuna grata a impedirglielo, Maria racconta entusiasta la sua nuova esistenza di ragazza senza il velo cristiano a gravarle sulla coscienza.

Gli occhi semplici e puri della ragazza vedono e registrano minuziosamente tutto ciò che le capita intorno per raccontarlo tramite lettere ad una sua cara amica. Dalla bella e vezzeggiata sorrellastra che vive una vita improntata al culto di se stessa in quanto donna da marito, alla matrigna, che si spende in mille modi per il bene dei suoi figli degnando di poca importanza l'orfana Maria, al babbo che, felice di avere di nuovo la sua adorata figlia a casa con lui, è combattutto tra l'amore per la seconda moglie e quello per la docile fanciulla, costretta dalle convenzioni del tempo a ritornare in convento.

Fin dalle prime lettere, Maria non nasconde il fatto di essere ben più contenta di vivere fuori dalla grave aria che si respira tra le quattro mura del convento, che lì in campagna vicina alla sua famiglia. Sembra anzi, che il devotissimo amore da sempre riservato per una monaca a Dio, sia ora consacrato alla famiglia. Maria, infatti, non i accorge che è biasimata dalla sorellastra e mal sopportata dalla matrigna.

A sconvolgere ulteriormente la vita da religiosa di Maria arriva Nino, figlio di una famiglia anch'essa in fuga dal colera cittadino, che in breve tempo si invaghisce, ricambiato, della giovane monaca. Storie di novizie che abbandonarono il convento per sposarsi, con il benestare dei genitori s'intende, ce ne sono state, ma in questo caso il destino volle che una figlia da marito c'era già.

Maria diviene quindi un componente familiare scomodo, soprattutto per madre e sorella. Viene allora rintanata in camera sua, aspettando il momento giusto per riportarla in convento e farle prendere i voti come monaca di clausura. Una volta qui le viene dato l'annuncio dell'imminente matrimonio di Nino e sua sorella. La ragazza conscia che non potrà mai amare ed essere amata come una donna, perde a poco a poco la ragione, perdendo infine anche la vita.


GIUDIZIO (più o meno)

Bè non si tratta proprio di un giudizio, perchè parliamo di un romanzo di altri tempi e con altri obiettivi. A me è piaciuta moltissimo la storia in sè. Bella, drammatica, con un finale doloroso e complicato, con cui il lettore viene portato a riflettere amaramente sull'ingiustizia vissuta dalla protagonista, e da quelle come lei.

Maria è la classica fanciulla di altri tempi, dolce, ingenua, priva di malignità e sottomessa alle leggi imposte da famiglia e Chiesa, a cui non riesce a dare una propria interpretazione, ma si lascia avvincere del tutto. Proprio la frustrazione che ne seguirà la porterà alla follia.

Lo stile di scrittura è quello di Verga, che non amo particolarmente, ma è pur sempre bello rituffarsi in un genere antico, che racconta quasi con pateticità i sentimenti e sensazioni dell'epoca, del tutto prive di cinicità, malizia, furbizia, artificio e tutte quelle cose a cui siamo abituati oggi, in eroi ed eroine.

Se non conoscete questa storia, vi invito caldamente a leggerla. È di poche pagine ma ha la capacità di catturare il lettore grazie al personaggio di Maria.



venerdì 2 marzo 2018

Recensione | Le scarpe rosse, 2° libro della serie "Chocolat"




Non so voi, ma quando un libro mi piace, il film ricalca bene le pagine di carta, gli attori sono quelli giusti e l'autrice, bè, ti garba parecchio, io vado veramente in fissa, cioè tutto il mondo comincia a ruotare intorno a quell'unico libro e ai suoi personaggi! E così era accaduto con Chocolat
Vi ricordate quel bel film dove la cioccolataia aveva particolari doti magiche con cui aiutare la gente che entrava nel suo negozio, offrendo loro il cioccolatino giusto? (La recensione completa è QUI). A ostacolarla c'erano i perbenisti che vedevano in una donna sola, indipendente, con una figlia altrettanto fuori dalle righe, un pericolo di sovvertimento sociale. Ma a inseguire madre e figlia erano anche le "Anime belle" o "l'Uomo nero", come Vianne Rocher chiamava i suoi problemi.
Se alla fine di Chocolat (il libro) Vianne e Anouk partono alla ricerca di altre magie e altre avventure, in Le scarpe rosse le troviamo totalmente cambiate. Niente più magia, niente più passione per la vita e per le persone. Il cioccolato è semplice cioccolato. Ma qualcosa deve pur accadere no?



Titolo: Le scarpe rosse
Autrice: Joanne Harris
Traduttrice: Laura Grandi
Serie: Chocolat
Editore: Garzanti
Pubblicato nel 2012
Genere: Narrativa contemporanea
Pagine: 492
Letto in formato cartaceo
Dal 2-02 al 12-02-2018








Sono passati 4 anni da quando Vianne e Anouk hanno lasciato il paesello francese del sud, che le aveva adottate con non poche difficoltà a causa del curato e delle dicerie sul loro conto.
Quando il vento del cambiamento si era di nuovo alzato, Vianne aveva capito che era ora di rifare i bagagli e reinventarsi di nuovo. Nuova vita, nuova identità e nuove persone da aiutare, ma le cose non vanno sempre come uno crede, e a inizio del 2° libro troviamo una Vianne invecchiata dentro, senza quell'aurea di magia che l'aveva contraddistinta per tutto il 1° libro.

venerdì 22 settembre 2017

RECENSIONE | Il diario di velluto cremisi


«Mi sembra che ci siamo», disse Joel, sporgendosi dalla porta dell'appartamento. Si guardò intorno, quasi stesse cercando di memorizzare ogni dettaglio di quella casa su due livelli, tipica della New York fin de siècle, che avevamo comprato e restaurato insieme cinque anni prima, in tempi ben più felici. Era uno spettacolo: l'ingresso col suo arco elegante, la bella mensola del camino, scovata in un negozio di antiquariato nel Connecticut e portata a casa con la stessa cura che avremmo riservato a un tesoro, l'opulenza delle pareti della sala da pranzo... Eravamo stati a lungo incerti sul colore e infine avevamo scelto un rosso marocco, che dava alla stanza un'atmosfera malinconica ed eccentrica insieme, un po' come il nostro matrimonio. Osservando il risultato, Joel aveva deciso che virava troppo all'arancione. Io invece avevo pensato che era semplicemente perfetto.
I nostri occhi s'incontrarono, ma io abbassai in fretta lo sguardo sul dispenser che avevo in mano e staccai un altro pezzo di nastro adesivo, appiccicandolo sullo scatolone. Era l'ultimo contenitore della roba di Joel, roba che lui era venuto a riprendersi. «Un momento», dissi, ricordandomi di un libro rilegato in pelle blu che avevo visto in un altro scatolone, ormai chiuso. «Hai mica preso la mia copia di Years of Grace, vero?» gli chiesi in tono accusatorio, fissandolo.



Emily è stata lasciata dal marito per un'altra. Si sente, così, a un punto morto della sua vita, senza l'amore che la sostenga e senza ispirazione per cominciare a scrivere un nuovo libro, nonostante il primo fosse diventato un best seller internazionale. Sebbene di innata bellezza, negli ultimi anni ha trascurato il suo aspetto fisico, e forse Joel l'ha mollata proprio per questa sua attuale sciatteria.

Ma Emily sa dove andare per riprendersi dal divorzio appena legalizzato e dalla monotonia: Bainbridges Island, l'isola dove abita sua zia Bee e dove, fin da ragazzina, ha trascorso tutte le sue estati più belle. Ma non fa in tempo a pensarlo che il telefono squilla, e come per una sorta di stretto legame emozionale, la zia Bee dall'altro capo del telefono la invita per un mese a stare da lei.


Brainbridges Island si rivela come sempre un luogo perfetto per poter riposare lo spirito stanco e inquieto di Emily. E tra una signora allampanata ma ancora frizzante,  una zia testarda e piena di misteri, un vicino di casa bello e sfuggente e un ex fiamma adolescenziale che vuole rifare colpo, Emily trova un diario di velluto dal colore cremisi chiuso da tempo dentro un cassetto. 



Il diario di velluto cremisi 
di Sarah Jio 
pubblicato Casa Editrice Nord 
nel 2012
Genere: Romanzo rosa 
Pagine: 329 
letto in formato ebook
dal 24-08-2017 al 2-09-2017





Al suo interno, Esther racconta gli anni della sua giovinezza in una vivace Brainbridges Island degli anni '40. In poco tempo, Emily, e il lettore, rimangono affascinati dalla storia di un amore tanto travolgente e puro, quanto tragico e imprevedibile, vissuto da Esther ed Elliot più di mezzo secolo prima.

Andando avanti nella lettura, però, Emily si accorge che quella che sembrava un storia romanzata di altri tempi, comincia pagina dopo pagina a presentare alcune analogie con persone e luoghi dell'isola. Nonostante le varie domande poste per scoprire qualcosa di più su chi avesse scritto il diario, nessuno vuole riportare alla luce gli avvenimenti che molti anni prima deviarono la coscienza di alcuni loro. 



La mia opinione
Il passato e il presente si rincorrono anche in questo libro, a fasi alterne. Ma qui i due punti di vista, uno raccontato dal diario di velluto e l'altro dalla stessa Emily, rimangono ben separati fino alla fine. Fino alla fine, infatti, ho cercato di mettere i vari pezzi del puzzle insieme per capire quali collegamenti c'erano tra i personaggi del diario degli anni '40, belli, giovani e innamorati, e quelli dell'odierna Bainbridges Islands.


La vera Bainbridges Islands

I personaggi di Emily e di Esther sono lontani nel tempo, ma si rivelano fin da subito legati da una speciale affinità. Infatti, si scoprirà che il diario riguarda molto da vicino Emily, e che la storia di Esther aspettava proprio lei. 

I personaggi del diario sono numerosi, così come quelli che incontrerà la protagonista sull'isola. Purtroppo, non per tutti il destino riserverà il tanto atteso lieto fine. Eppure, una storia all'apparenza molto semplice, e poco impegnativa, si è rilevata una lettura davvero avvolgente e ricca di spessore.

Bainbridges Islands, inoltre, è un'isola che esiste davvero (e la foto sopra ne è la prova), e le belle descrizioni dell'autrice, che ne conosce ogni singolo sasso, danno alla storia un tocco magico. Anche le varie personalità che ruotano intorno a Emily hanno quel qualcosa di speciale per cui è impossibile non innamorarsene.

Non so se vi è mai capitato di trovare questo libro in biblioteca o da qualsiasi altra parte. Se lo trovate non ve lo fate scappare perchè ha da raccontarvi una storia davvero bella e un po' fuori dal tempo! 








giovedì 17 agosto 2017

recensione | LA GEMELLA SILENZIOSA

Sono una grande amante del genere suspense, cioè di quello che ha come protagonisti, più o meno palesi, fantasmi, entità soprannaturali ed eventi inspiegabili. Il libro che recensisco stasera è in giro già da un po', ma dopo la sua pubblicazione avevo inserito mentalmente il titolo nella mia WL (luuuuungaaaaaa) e ho aspettato che fosse il momento buono per leggerlo. Il momento atteso è finalmente arrivato e non è stato per nulla sprecato!! Buona lettura:)




La gemella silenziosa ✦ di S. K. Tremayne ✦ pubblicato da Garzanti ✦ nel settembre 2015 ✦ traduzione di C. Marseguerra ✦ Genere: Giallo/Thriller ✦ Pagine: 380 ✦ letto in formato ebook



TRAMA
Nel silenzio della sera sull’isola di Skye, Sarah accarezza i biondi capelli della sua bimba di sette anni, Kirstie, appena addormentata. Capelli identici, come ogni altra cosa, a quelli della sorellina gemella Lydia. Ma un anno prima Lydia è morta improvvisamente, lasciando un vuoto così grande da costringere Sarah e la sua famiglia a fuggire da tutto e da tutti. Lì in Scozia, tra scogliere impervie e cieli immensi, Sarah spera di ritrovare la serenità. Ma, quando una violenta tempesta sferza l’isola, Sarah e Kirstie rimangono isolate. nel buio, la bambina sussurra: “Mamma, perché continui a chiamarmi Kirstie? io sono Lydia. Kirstie è morta, non io”. Sarah è devastata e il tarlo del dubbio comincia a torturarla. Cos’è successo davvero il giorno in cui una delle gemelle è morta? È possibile che una madre possa non riconoscere sua figlia?
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...