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lunedì 14 gennaio 2019

Recensione | La lettera d'amore di Lucinda Riley




Ho sempre sentito parlare di Lucinda Riley. I suoi libri sono dappertutto, ma non mi ero mai avvicinata a lei, non perché non mi attirasse ma perché la pensavo rimandabile e quindi non troppo stimolante.
Con i romance ho un rapporto altalenante in generale. Mi piacciono perché mi rilassano ma non li prendo in considerazione sempre, soprattutto quando voglio leggere qualcosa di più impegnativo. 
La Riley è venuta fuori dal nulla. La cover, il titolo e il nome dell'autrice mi hanno convinto del fatto che sì, avevo bisogno di tuffarmi in una storia romantica al massimo, che contenesse un mistero da risolvere, e che il passato facesse spesso capolino sul presente. 




La lettera d'amore
di Lucinda Riley
Prima pubblicazione: 7 luglio 2000
Pubblicato da Giunti
Il 12 giugno 2018
Genere: Romanzo rosa
Pagine: 403
Letto in formato ebook









La mia opinione

Ci sono segreti facili da smascherare e altri che restano sepolti per una vita intera. Come quello di Rose, l'anziana signora che Joanna, giovane reporter del Morning Mail, conosce durante la cerimonia di commemorazione del famoso attore Sir James Harrison. Pochi giorni dopo, Joanna riceve un plico contenente una vecchia lettera d'amore e un biglietto dalla grafia tremolante, ma è ormai troppo tardi per chiedere qualsiasi spiegazione: Rose è morta e la sua casa completamente svuotata, come se la donna non fosse mai esistita.

Quando anche l'appartamento di Joanna viene messo sottosopra, la giornalista capisce che ha tra le mani una storia scottante e la sua unica via d'uscita è scoprire la verità sui misteriosi amanti della lettera. Chi erano realmente? E perché è così importante che nessuno sappia di loro?

Seguire le vicende di Joanna, alla ricerca della misteriosa lettera d'amore, e degli altri personaggi, alla ricerca di se stessi, è stato davvero facile e avvincente. Joanna è una ragazza molto comune con cui è stato quasi immediato immedesimarsi. 

Zoe, la ricca e famosa ereditiera, legata a sua insaputa alla lettera, è anche lei un personaggio che mi è piaciuto molto. In generale, Lucinda Riley è sicuramente riuscita a colpirmi per la sua capacità di descrizione di persone e ambientazioni, per l'ottimo incastro tra i diversi personaggi e il continuo cambio di pov, nonchè per lo sviluppo di una trama ben articolata e complessa, che seduce fin dalla prima pagina.

Lo scioglimento del mistero ha un andamento secondo me perfetto, perché, grazie ai numerosi colpi di scena, è difficile per il lettore farsi l'idea giusta fino al finale. Tuttavia, 400 e più pagine sono un bel mattoncino e gli intrighi, i segreti e nuovi personaggi sono veramenta tanti e sempre più complessi. Difficile capire perchè la Riley ha deciso di mettere così tanta carne al fuoco. Potevano benissimo bastare 100 pagine in meno e il romanzo sarebbe stato un po' meno pesante.

Lo stile narrativo resta comunque sempre eccellente e ben congeniato, nonostante l'ingente volume di intrecci. Quello che ho più preferito è stato vedere come a poco a poco i diversi personaggi, inizialmente sconosciuti, venissero ben caratterizzati e tra di loro collegati.

Ma non tutto è stato impeccabile. Ho trovato che in certe situazioni la narrazione accellerava diventando un po' banale. Come ho scritto su instagram, mi è sembrato che certe righe fossero state scritte da un'altra persona. Questo non ha in nessun modo condizionato negativamente la lettura, ma comunque è un po' spiazzante ritrovarsi a pensare una cosa simile. 

Sono davvero contenta di aver letto e conosciuto la Riley. Questa sua storia non è stata per nulla scontata, e questo, a quanto ho capito, è il tratto distintivo dell'autrice. Il romanticismo, come nei migliori romance, non è mancato e, anzi, è stato interessante seguire le diverse vicende amorose delle due protagoniste femminili e fare il tifo per l'uno o per l'altro pretendente.

I personaggi, il ritmo serrato, gli intighi ben congeniati, fanno di questo romanzo una lettura da inserire nella propria wish list a tutti i costi. Sono sicura che chi ama questo genere non può perderselo.

Se conoscete Lucinda Riley, immagino siate d'accordo con me. Ma vorrei un consiglio adesso. Quale libro mi consigliate di quest'autrice, che possa stupirmi e piacermi come o più di questo? 
Kate Morton è ancora in vetta, ma la Riley mi ha davvero stupita! Avete un altro nome che possa eguagliare queste due bravissime autrici? 
Sono in periodo romance/mistery!! 😁


martedì 1 maggio 2018

RECENSIONE | Wonder



Esistono libri che già poco tempo la loro pubblicazione entrano di diritto nella lista di libri che devono assolitamente essere letti! Wonder fa parte di questi. Il racconto di un bambino col viso gravemente deforme e la sua lotta a farsi accettare dagli altri, per quello che è dentro e non per come è fuori, è qualcosa che può insegnare tanto a chiunque. Durante la lettura, più volte mi sono chiesta come mi sarei comportata con una persona come il protagonista. Non lo so sinceramente. Alcuni inorridiscono alla sua vista, altri cercano di non farsi toccare. Di certo, in una società dove l'estetica conta veramente tanto non è facile fare in modo che una persona diversa possa essere accettata da tutti né




Titolo: Wonder
Autrice: R.J. Palacio
Traduttore: A. Orcese
Editore: Giunti
Pubblicato nel 2012
Genere: Libri per ragazzi
Pagine: 316
letto in formato ebook
Dal 18-04 al 28-04-2018







August, per la famiglia Auggie, è un bambino con una grave deformazione facciale. A causa di questo problema ha passato la sua giovane vita solo con i parenti più stretti della sua famiglia e con poche altre persone, evitando di andare a scuola o in posti eccessivamente affollati. Per nascondersi, quando aveva ancora 4 anni, girava sempre con un casco da astronauta. A 11 anni però è arrivato il momento di affacciarsi al mondo, vivere una vita quanto più normale possibile e andare a scuola! 

Auggie sa che effetto fa alla gente che lo vede per la prima volta, e per quelle successive, conosce la cattiveria dei bambini e la diffidenza e il disprezzo che scatena nelle persone in generale. Per questo motivo, non gli piace l'idea di frequentare una scuola vera e lasciare l'adorato e protetto nido familiare, che lo tiene nascosto al resto del mondo.

In effetti l'esperienza scolastica non inizia nei migliori dei modi. Per tutti è una sorta di appestato, che con un semplice contatto fisico rischia di trasmettere la peste.Viene lasciato da solo a pranzo, nessuno vuole sedersi vicino a lui a scuola ed è continuo oggetto di sguardi di scherno. Eppure, Auggie è un ragazzino divertente, ironico, molto curioso e riflessivo. Fin da subito si percepisce il suo, fin troppo maturo, adattamento ad una vita da "diverso". Non ne fa una colpa a nessuno per questo.

C'è però qualcuno che se ne frega di cosa dicono o pensano gli altri e dà ad Auggie un'occasione per farsi conoscere oltre la deformità. Col tempo, la sindrome che lo rende così diverso da tutti sembra non fare più alcun effetto su chi gli sta intorno. Lo stesso Auggie dirà: "Non so perché sono stato così stressato per tutto questo tempo. È divertente vedere come a volte ci si preoccupa molto di qualcosa che non è niente".


Tanto per cominciare, bisogna abituarsi a quella faccia. Le prime volte ero tipo “Uau, non mi ci abituerò mai”. E poi, dopo circa una settimana, ho cominciato a fare tipo “Huh, non è poi così terribile”. Secondo, August è veramente in gamba. Sì, insomma, è piuttosto divertente. Genere che un professore dice una cosa e lui mi sussurra subito qualcosa di divertente e mi fa piegare in due dalle risate.




 Ciò che ho apprezzato di più in questo libro sono stati i diversi punti di vista che si alternano a quello del protagonista. Tutti racconteranno in prima persona il loro rapporto con Auggie, che effetto gli ha fatto la prima volta che l'hanno visto e come lo vedono dopo averlo conosciuto meglio. Molto interessante è la parte narrata dalla sorella Via, un'adolescente che ama da sempre il fratello ma comincia ad avere bisogno anche lei di maggiore attenzione e supporto.

I temi che tratta questo romanzo sono diversi e profondi. L'autrice stessa ha spiegato perché è nato il libro. Un giorno, al parco con i suoi figli, incontrò una bambina con la sindrome di Treacher Collins. Uno dei suoi figli, spaventato, urlò disperato per il terrore e la Palacio decise di allontanarsi in fretta e furia per non peggiorare le cose. A casa venne poi assalita da un profondo senso di colpa per non aver ragionato col figlio e per aver dato la sensazione alla bambina di essere un mostro da cui dover scappare. Lo stesso episodio l'ha poi inserito nel libro.

Spero di avervi incuriosito parlando di Wonder perchè credo che sia davvero importante fare una lettura simile. Tutti i personaggi sono davvero imperdibili ed è bello ascoltare le loro esperienze con Auggie e le emozioni del protagonista stesso, che descrive in modo preciso ciò che sente. Mi raccomando, se lo leggerete voglio sapere le vostre impressioni! Non è un libro solo per far crescere i bambini, ma anche per far ragionare gli adulti.




sabato 4 novembre 2017

Recensione | Tempo da elfi




In alcuni boschi dell'Italia, e non solo, vivono le comunità di elfi, persone normali come noi (senza le orecchie a punta e i capelli argentei) che hanno deciso di vivere come una volta... senza luce, senza acqua corrente, senza telefoni, senza arredamento Ikea... insomma senza le nostre comodità.
Sono gente pacifica, che ama la natura, vive alla giornata, tiene sempre la porta di casa aperta e non ha interesse nell'avere un lavoro stressante che si ripete sempre uguale giorno dopo giorno. Coltivano il proprio orto e mangiano ciò che la natura propone, costruendo con le proprie mani piccoli oggetti da usare al momento del bisogno come merce di scambio per altri prodotti o beni di prima necessità.
Tutto dovrebbe filare liscio, ma cosa succede se uno di loro viene trovato morto ai piedi di un dirupo? Gli autori evidentemente se lo domandavano da un po' e poi hanno deciso che era giunto il momento che anche tra gli elfi ci fossero un po' di scaramucce e di prepotenza gratuita.




Titolo: Tempo da elfi. Romanzo di boschi, lupi e altri misteri
Autori: Francesco Guccini, Loriano Macchiavelli
Pubblicato da Giunti
A settembre 2017
Pagine: 312
Genere: Giallo/Noir
Letto in formato ebook
Da 4-09-2017 al 14-09-2017







martedì 10 ottobre 2017

Recensione | Storie di bimbe, di donne, di streghe






Nell’anno 1691, Lois Barclay stava ritta sul piccolo molo di legno, cercando l’equilibrio sulla terra ferma esattamente come, otto o nove settimane prima, aveva tentato di fare sul ponte rollante della nave, che la portava dalla Vecchia alla Nuova Inghilterra. Trovarsi ora sulla terra era ugualmente strano che, poco tempo prima, esser cullati dalle onde del mare, giorno e notte; e ugualmente strano era il paesaggio. Tutt’intorno le foreste lontane, ma non poi così distanti dalle case di legno della città di Boston, avevano sfumature di un verde diverso e anche contorni diversi, da quelle che Lois Barclay conosceva bene a casa sua, nel Warwickshire. Si sentì mancare, mentre se ne stava lì sola ad aspettare il capitano della bella Redenzione, il vecchio marinaio burbero e buono, che era il suo unico amico conosciuto in quel continente sconosciuto. Ma il capitano Holdernesse, come si era resa conto, aveva da fare e ci sarebbe probabilmente voluto del tempo prima che potesse occuparsi di lei; sicché Lois si sedette su uno dei barili che erano lì intorno, si avvolse ben stretto il pesante mantello grigio, e si riparò alla meglio sotto il cappuccio dal vento penetrante, che sembrava inseguire ostinatamente chi aveva maltrattato in mare, per continuare a tormentarlo sulla terra ferma. Pazientemente Lois sedeva lì, anche se era esausta e gelata; infatti, per esser maggio, la giornata era rigida, e la Redenzione, carica di generi di necessità e di ristoro per i coloni puritani della Nuova Inghilterra, era la prima nave ad essersi avventurata attraverso i mari.




Jane Austen, le sorelle Bronte, Virginia Woolf, Mary Shelly, Louisa May Alcott... ed Elizabeth Gaskell dove la lasciamo? Perchè non ha la stessa risonanza delle altre donne della letteratura? Eppure ha scritto un sacco di romanzi, per lo più di successo! Dovrei auto-flagellarmi per questa imperdonabile dimenticanza. Eppure io della Gaskell so davvero poco, quasi nulla, se non avessi, solo poco tempo fa, letto in un post il titolo Nord e sud, che mi ha incuriosito al punto da andare a ricercare su internet da chi fosse stato scritto e di cosa parlasse. E poi scopro che è contemporanea della Charlotte Bronte, inglese anche lei e amica di quest'ultima (della quale poi scriverà la prima biografia). E io, a 30 anni suonati, non ne sapevo niente! Ah bene!

lunedì 18 settembre 2017

recensione | I MISTERI DI CHALK HILL















Quella notte la luna sembrava sbiadita. La donna camminava sul prato ancora umido per la pioggia, sfiorando l’altalena appesa all'olmo per poi scomparire tra gli alberi che circondavano la casa come guardie silenti. Il vestito strusciava per terra, l’orlo era sporco di fango e i sassolini le pungevano i piedi scalzi, ma lei avanzò incurante, spalancò la porta di ferro che si apriva sul muro di cinta, e come un automa seguì il sentiero inoltrandosi nella foresta.
Il silenzio era assoluto, come se tutti gli esseri viventi si fossero nascosti per sfuggire alla luce pallida della luna. Poi un fruscio... forse un topo che guizzava tra le ultime foglie d'autunno. Per il resto, solo i suoi passi sul terreno morbido. [...]
Appena gli alberi si diradarono, si fermò e fece un respiro profondo. Sollevò la testa e guardò in alto, verso il cielo, verso la luna. Poi allargò le braccia, come ad accogliere la notte.




sabato 23 luglio 2016

RECENSIONE | Diritto di volare di Sofia Gallo


Ciao care lettrici e lettori,
oggi ci rivediamo di nuovo!
Un altro bel libro letto e quindi un'altra opinione libraria abbastanza positiva. In effetti mi accorgo di leggere solo ed esclusivamente libri che mi piacciono. Ma come mai? Eppure non scelgo le mie letture in modo preciso, anzi, una rapida lettura alla trama, uno sguardo alla cover, qualche recensione in un blog amico e il gioco è fatto. Non che la cosa mi dia fastidio, certo che no. Ma alcune volte mi chiedo se non sia troppo poco critica!


Diritto di volare ♦ di Sofia Gallo ♦ pubblicato da Giunti ♦ nel 2010 ♦ Pagine: 256 Genere: Letteratura per ragazzi ♦ letto in formato cartaceo




Elena ha poco più di 18 anni, un ragazzo che si occupa attivamente di politica e che la rende partecipe, una sorella più giovane ancora più attratta dagli aspetti più superficiali della vita e un fratello minore a cui è legatissima. La sua vita si intreccia con gli avvenimenti che hanno cambiato l'Italia agli inizi degli anni Settanta. Contestazione, scioperi, ciclostili e manifestazioni convivono con le prime esperienze d'amore, la ricerca dell'approvazione di genitori troppo distanti e il tentativo di trovare il proprio posto e un futuro.



Il messaggio è chiarovogliamo questo, 
lo vogliamo perchè è giusto 
e quindi datecelo. 
Questo è il mitico '68.

Questo romanzo è ambientato nella Torino degli anni '70, e per me che sono una grande appassionata di storia, sopratutto locale, leggere dei luoghi che quotidianamente frequento, ma rivestiti del loro vecchio abito novecentesco, mi ha dato delle forti emozioni e dei grandi brividi. 

Elena, la protagonista, è una ragazza della Torino-bene che si affaccia alla sua nuova vita adulta. Ha finito le superiori, ha un ragazzo complicato, una famiglia in contrasto, un'amica che pensa al matrimonio, vive in una città in tumulto e si occupa attivamente di politica. Tutto questo però lo vive con disagio, come se ogni cosa le volesse tarpare le ali, sopratutto dopo aver incontrato, durante una manifestazione a Bologna, Ernesto, un misterioso ragazzo che la salva dalla polizia, la bacia e poi scompare.
Da questo momento Elena vive la vita come se fosse perennemente sulle montagne russe. All'interno di questa giostra l'autrice inserisce i temi cruciali che delinearono l'Italia negli anni '70: gli scontri di piazza, il nascente terrorismo, i compagni di Lotta Continua, l'alba del femminismo, le fughe da casa, gli espropri proletari, le migrazioni dal sud, il sesso libero, i gap generazionali e i mal d'amore.

La storia, vissuta e raccontata dalla giovane Elena, assume dei contorni evocativi dei bei tempi passati. E questo è la reale intenzione specificata dall'autrice a fine libro: far conoscere alle nuove generazioni l'anima di quegli anni. 

Gli eventi si susseguono in maniera dinamica, forse un po' rapida, ma portano con sé la carica emotiva e sentimentale di Elena, che si appresta a spiccare il volo nonostante le difficoltà intorno a lei. Con l'espressione "diritto di volare", secondo me l'autrice cerca di dare al personaggio la libertà di vivere senza dover rimanere impigliata nelle solite limitazioni sociali. Perchè, nonostante, furono anni di nuove libertà sessuali, psicologiche e di genere, ciò che rimane lampante è la prevaricazione dei genitori sui figli, l'uomo sulla donna, il più forte sul più debole, ecc. 


È stato bello leggere delle proteste delle donne a favore di aborto e divorzio e delle motivazioni di quelle donne che, invece, si opposero a tali cambiamenti perchè spaventate dalla possibilità di essere lasciate dai mariti con il beneplacito della legge. Un progresso per noi oggi scontato ma che alle origini non portarono solo assensi ma anche timori e sofferenza.

Seppur scritto per un pubblico giovane, ho trovato questo romanzo utile anche per lettori più adulti, come me, che non hanno vissuto il periodo descritto. E a mio avviso, da semplice spettatrice, Sofia Gallo è stata brava nel rappresentare quel mondo con elementi annessi e sconnessi. Certo comprendere fino in fondo gli anni '60 e '70 è, non impossibile, ma complicato per chi non li ha vissuti sulla propria pelle. Un libro del genere, però, riesce a delineare, seppur in maniera un po' sfocata, i contorni di quel tempo e di tutto ciò che ad esso è collegato, rendendolo più accessibile ai non addetti ai lavori!


È quindi una lettura che vi consiglio se volete rituffarvi nel nostro vicino ma turbolento passato e capire alcune delle dinamiche che hanno condotto gli italiani agli attuali giorni, con le loro problematiche e risoluzioni.




martedì 3 maggio 2016

RECENSIONE | Miss Charity


Titolo: Miss Charity
Autrice: Marie-Aude Murial
Traduttrice: Federica Angelini
Editore: Giunti
Pubblicato il 5 giugno 2012
Pagine: 480
Genere: Libri per ragazzi
Formato di lettura: Cartaceo





Il mio pensiero...
Miss Cahrity è una bambina, una ragazza, poi una donna della seconda metà dell'800 londinese. In prima persona, quasi come fossimo il suo diario segreto, ci racconta parte della sua vita. La rivediamo allora nell'infanzia come una bambina molto timida, talmente tanto da farla sembrare un po' "sempliciotta", quasi stupida ai genitori e ai vari conoscenti. Passando la maggior parte del tempo da sola nella nursery al terzo piano, Charity si appassiona agli animali e alla natura. Crea, così, un proprio serraglio costituito da topi, uccelli, rane e tutto quello che trova nel giardino di casa.

Si potrebbe pensare che io vivessi da sola nella Nursey, in mezzo a rane e topi. E l'idea non è nemmeno troppo lontana dalla realtà. Venivo chiamata solo di rado in sala. Mamma era una di quelle persone per cui un bambino poteva al massimo essere visto, ma mai sentito.

La sua vita, a me parsa meravigliosa, si svolge prevalentemente fra le mura di casa, in compagnia dei suoi animali, i quali diventano per Charity, prima, fonte di studio scientifico e poi modelli da dipingere. Le sue giornate passano in maniera molto diversa da quelle delle altre bambine, ma sopratutto risulta agli antipodi quando comincia ad entrare nella pericolosa età da marito. I suoi interessi l'alienano dalla mondanità e dalla presenza di corteggiatori. Inizialmente rimane delusa dal tipo di vita ritirata che conduce, ma poi sente che quello che vuole davvero è l'indipendenza, sia fisica che economica. Grazie alla bravura nel disegno e nell'acquarello, comincia a ritrarre ciò che la circonda, in particolare il suo leale coniglio, Master Peter. Creando storie e illustrandole lei stessa, decide di affidarsi ad un editore per pubblicarle. Il successo non tarda ad arrivare e Miss Charity diventa una famosa scrittrice e illustratrice per bambini in una società che prevede per le donne più il matrimonio che una carriera lavorativa.

Il libro si basa sulla biografia di BEATRIX POTTER, scrittrice, illustratrice e naturalista inglese. Come Charity, Beatrix amava gli animali e da loro prese spunto per le sue favole. Fu, ovviamente, una donna non comune per la mentalità dell'epoca grazie ai suoi interessi e al suo senso pratico per gli affari. 

Attorno a Miss Charity gravitano numerosi personaggi. Innanzitutto i genitori: il padre, apatico ma comprensivo, e la madre, egoista ma condiscendente, creano attorno alla ragazza un ambiente familiare austero e conservatore ma curiosamente indulgente. La governante e l'istitutrice, che nelle migliori storie classiche sono donne fredde e astiose, qui invece le ritroviamo amabili. Tabitha, la tata, ha una forte adorazione per il grottesco e l'horror, mentre Mademoiselle Blanche è una giovane donna dolce e innamorata, che sarà un forte supporto per la carriera di Miss Charity.
Conosciamo poi le perfide cugine e il loro fratello maggiore, Philip, di cagionevole salute, che rimane impressionato dal carattere della Charity adolescente. 
Mr Ashley è quello che si definirebbe un anti-eroe per eccellenza. Spudorato fin dall'infanzia, diventa un attore di teatro (un orrore per quei tempi), per di più delle opere del famoso omosessuale Oscar Wilde. Seppur non palesato fino ad un certo punto della storia, sarà evidente che la nostra eroina subirà il suo fascino. 

Il quadro psicologico attorno alla protagonista è ciò che più mi ha colpito. Nonostante Miss Charity, in quanto femmina, venga osteggiata dall'avere interessi e obiettivi prettamente maschili, in primo luogo dalla madre e dalla società in generale, attorno a lei si muovono persone alquanto positive che, se proprio non la incoraggiano, almeno la favoriscono nei suoi intenti. Questo aspetto del libro mi ha ricordato di essere di fronte ad una lettura per ragazze, quindi particolarmente incline a vicende piacevoli e liete. Ma la storia di per sé mi è sembrata comunque adatta ad un pubblico femminile anche adulto. 

Il lato sentimentale è ben presente nella vicenda. Inizialmente pensavo che venisse raccontata la vita solitaria di una ragazza e i suoi animali, invece poco per volta, proprio come in Jane Eyre, fa capolino il filo amoroso della narrazione. Per me è stato molto interessante perchè fino alla fine non ero sicura di ciò che sarebbe successo. 

La descrizione della società ottocentesca con le sue etichette e le sue paranoie sono state eccellenti per la buona riuscita della trama. L'interesse viene ulteriormente animato dalla timida ma determinata intraprendenza di Charity a sconvolgerne le regole, da coloro che si ostinano a tenerle fisse e da coloro che vorrebbero cambiarle attraverso proprio la protagonista!

I dialoghi sono brillanti e la scrittura riluce di vita propria.

In conclusione, sono davvero entusiasta di questo romanzo. Leggerlo è stato stimolante perchè, attraverso la vita di Miss Charity, sommessa ma coraggiosa, ho ricordato che nulla è impossibile e il proprio successo deriva dalla propria volontà di riuscita. Vi consiglio caldamente di leggerlo se non l'avete ancora fatto^_^



mercoledì 2 marzo 2016

RECENSIONE > Rebel - Il deserto in fiamme

Cari amici,
il libro che vi recensisco oggi l'avrete scorto in vari blog o nei blogtour di alcuni blogger il mese scorso. Ero un po' titubante a leggerlo perchè dalla trama mi sembrava di aver davanti un romanzo un po' banalotto senza troppe pretese, e invece si è rivelata una lettura davvero speciale! 


giovedì 7 gennaio 2016

Anteprima: Una presenza in quella casa + Segnalazione Giveaway




Non so voi ma la trama di questo libro mi mette i brividi!!! Sono una fifona mamma mia…avete presente quelli che quando guardano alcuni tipi di film si mettono le mani sugli occhi lasciando due sottilissime fessure come spioncini? Io sono una di quelli!!! Dovrei vergognarmene e invece lo spiffero ai 4 venti! Vabbè…prendo l’occasione per segnalarvi l’uscita di questo libro a breve, cioè il 20 gennaio.

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